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Isotta: la trattoria che rivoluziona la periferia romana

Sapori autentici e atmosfera familiare, oltre il Grande Raccordo Anulare

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Oltrepassiamo Monte Mario e il Policlinico Gemelli, ci addentriamo in quella terra di mezzo che sembra uscita da un romanzo di Tolkien, dove Roma Capitale cede il passo al Grande Raccordo Anulare. Qui, il quartiere di Torrevecchia svela un volto inaspettato della periferia. Meno aspro di quanto si possa immaginare, grazie alla vicinanza rassicurante della Riserva Naturale dell’Insugherata e a ritmi di vita più umani, che hanno reso questa zona un rifugio ambito per chi cerca una tregua dal caos cittadino.

Atmosfera familiare e l’impronta creativa

I proprietari di Isotta Trattoria Gentile fotografati da Alessandro Barattelli
I proprietari di Isotta Trattoria Gentile fotografati da Alessandro Barattelli

Non stupisce, quindi, che due figure di spicco della ristorazione romana abbiano deciso di unire le loro forze per dare vita a una vera e propria trattoria di quartiere proprio qui. Da un lato, Davide Puleio. Chef di talento la cui cucina stellata al ristorante Pulejo di Roma ha conquistato tutti in tempi record – e con un restyling estivo in arrivo, che lo riporterà nel cuore di Prati con una veste rinnovata -. Dall’altro, Matteo D’Anzi. Giovane imprenditore cresciuto a Torrevecchia, esperto di arredi per ristoranti e hotel.

Alcuni piatti di Isotta Trattoria fotografati da Alessandro Barattelli
Alcuni piatti di Isotta Trattoria fotografati da Alessandro Barattelli

Dalla loro unione, lo scorso anno, è nata Trattoria Isotta, un omaggio alla nonna di Matteo. Una trattoria nascosta in una via tranquilla, con un’atmosfera familiare e l’impronta creativa di Puleio. Il quale pur non essendo ai fornelli – dove troviamo Saverio Pasquali – non fa mancare mai la supervisione e l’ispirazione. L’arredamento vintage e retrò non segue logiche di branding, ma rispecchia perfettamente l’idea di una trattoria moderna dal sapore antico. Un format che sta riscuotendo grande successo, non solo a Roma.

Sgabelli alti per una pausa veloce al bancone con vista sulla cucina. Un’accogliente terrazza esterna per le serate estive, una carta dei vini accessibile e senza l’ossessione dei “naturali”. Un servizio in sala vivace e cordiale. Ma soprattutto, una cucina ricca e variopinta, che accanto ai classici romani – trippa, coratella, cacio e pepe, gricia, fettuccine con le rigaje – propone incursioni in altre regioni. Come la Lingua con salsa verde e mostarda, gli Spaghettoni cozze e provolone del Monaco, o il Bonet piemontese.

Il valore di Trattoria Isotta, va ben oltre la sua eccellenza gastronomica

I piatti di Trattoria Isotta Roma sono un inno alla rusticità elegante, a partire dalla giardiniera della casa, ormai un must irrinunciabile. L’ambiente semplice, che qualcuno potrebbe trovare spartano, si sposa alla perfezione con una cucina dai sapori decisi e confortanti. Quella che lascia un ricordo piacevole e incuriosisce una clientela variegata. Studenti, abitanti del quartiere, lavoratori in pausa pranzo e qualche curioso di passaggio, magari solo per un caffè.

Ed è proprio in questa umanità varia che si ritrova e si riconosce nello spirito del locale, che si compie un importante gesto di riqualificazione della periferia. Il valore di Trattoria Isotta, quindi, va ben oltre la sua eccellenza gastronomica.

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Scritto da
Gualtiero Spotti

Nato a Bergamo nel 1969, è sopravvissuto alla Nouvelle Cuisine e all'avanguardia, al chilometro zero, al fast food, al sushi, alla pasta con la vodka e al risotto con le fragole, alla tradizione rivisitata e ai tecno-emozionali, al prodotto di nicchia e alle trattorie moderne. Collabora, tra gli altri, con Spirito Autoctono e Cook Inc.

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