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Itinerari

Tallin: i tre migliori quartieri per un viaggio autentico e memorabile

Tallinn è molto più della sua Città Vecchia: Rottermani, Kalamaja e Pirita ti raccontano l’anima vera della città. Un viaggio tra architettura, arte e silenzi nordici.

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Tallinn è quella città dove i rigidi inverni invogliano a fermarsi nei caratteristici locali a bere un glögg per scaldarsi. È anche quel luogo dove le estati richiamano eventi all’aria aperta e una contagiosa voglia di festeggiare la fine delle lunghe ore di buio. La capitale estone è una meta turistica molto amata e che sa riservare grandi sorprese uscendo dal più conosciuto centro storico. L’Old Town è di per sé un motivo per visitare la città, con i suoi richiami al Medioevo, le botteghe di artigiani locali e gli eventi cittadini. Ci sono, però, altri luoghi dove scoprire l’autenticità di una città che ha saputo evolversi non rimanendo fossilizzato nel suo passato.

A caccia di design a Rottermani

Tallinn: Rottermani, il quartiere del design
Rottermani

La capacità di adattare i propri spazi alle esigenze contemporanee ha portato alla nascita di un quartiere dove oggi l’architettura e il design contemporanei costituiscono lo scenario principale. Rottermani prende il nome dall’imprenditore che qui fondò un’importante azienda, dando il via allo sviluppo industriale della città. La naturale conseguenza di questo sviluppo fu il recupero degli edifici abbandonati di questa zona di Tallinn. Un progetto che ha portato alla realizzazione di alcuni fra i più celebri locali dove concedersi una pausa gastronomica di stampo internazionale, con birrifici, cocktail bar e ristoranti dalle più varie influenze. Rottermani è un’esposizione a cielo aperto che oggi ospita anche il Museo dell’Architettura Estone in quelli che erano gli antichi magazzini del sale del 1908.

Kalamaja: l’angolo bohemien di Tallinn

Le casette in legno che rendono unico questo angolo di città sono un lascito di quel passato legato al commercio portuale. Un fiore all’occhiello per Tallinn sino alla costruzione della ferrovia che collegava la capitale estone a San Pietroburgo. È così che nel 1870 si ebbe la prima conversione del quartiere in un centro manifatturiero e industriale. Sorgevano qui, a Telliskivi, le principali fabbriche cittadine, oggi però riconvertite in mercatini dell’usato, caffè di impronta bohemien e luoghi dove vivere la creatività e la cultura locale. Viene spesso definito il centro hipster della città, la meta prediletta di artisti provenienti da ogni parte del globo.

Il Monastero di Santa Brigida a Tallinn, quartiere Pirita
Monastera di Santa Brigida – Tallinn

La ricerca della tranquillità a Pirita

Reduci da una lunga giornata tra musei e spazi creativi, è giunto quindi il momento di concedersi una pausa nella natura. Il quartiere Pirita rispecchia al meglio questa esigenza. Poco fuori dal centro nevralgico di Tallinn, è conosciuto per le sue spiagge circondate dall’omonima foresta. Se l’inverno porta con sé la pace che solo i pochi coraggiosi osano qui ricercare a causa delle rigide temperature, l’estate offre la possibilità di godersi attività sportive e ricreative. La storia non si è dimenticata di questo quartiere e ha lasciato un’importante testimonianza nel Monastero di Santa Brigida. Originario del 1407, ha subito un progressivo declino a partire dal saccheggio delle truppe di Ivan il Terribile nel 1577. Quello che oggi si può ammirare non sono che le rovine di un edificio che per secoli ha rappresentato il cuore dell’attività religiosa locale.

La Città Vecchia fa da sfondo a ogni quartiere visitato, un patrimonio sicuramente da non perdere, senza dimenticarsi che, a volte, la vera essenza di una città, alberga anche fuori dai centri principali e più frequentati.

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Scritto da
Patrizia Ferlini

Dopo la laurea in architettura ho intrapreso il grande viaggio della vita, trasferendomi negli StatiUniti. Un lavoro da cuoca che ha segnato l’inizio del mio percorso nelle cucine in giro per il mondo. A questa esperienza ne sono seguite altre, fra cui il periodo in Sudafrica. Un’ avventura da aggiungere al bagaglio e altri scenari da poter narrare. Oggi, dalla mia nuova base ligure, scrivo per testate nazionali di gastronomia, architettura e viaggi. Una voglia, quella di condividere, che non smette mai di incuriosirmi e di farmi affrontare nuove scoperte.

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