Il tema delle donne da sempre si interseca con molti aspetti della vita, dall’economia alla politica, dalla salute alla cultura. La rappresentanza politica, ad esempio, cresciuta molto nell’ultimo secolo ma rispetto alla quale c’è ancora parecchio da fare per una presenza femminile equa, o l’empowerment economico, tema cruciale per l’indipendenza finanziaria delle donne e la lotta contro gli stereotipi, trovano ancora oggi il muro della disuguaglianza di genere. Nonostante i progressi, le donne continuano a lottare per una parità cha sia prima di tutto in famiglia, sul lavoro e in società. La divisione asimmetrica delle responsabilità domestiche e la sottovalutazione delle competenze femminili sono ancora problemi diffusi.
The Widow Clicquot – il libro
Temi quotidianamente dibattuti che diventano un ulteriore spunto di riflessione dopo l’uscita del film storico e autobiografico Madame Clicquot, diretto da Thomas Napper e presentato in anteprima mondiale l’11 settembre 2023 al Toronto International Film Festival (distribuito nelle sale italiane dal 12 settembre 2024). Basato sulla biografia “The Widow Clicquot” di Tilar J. Mazzeo, non è solo un film autobiografico che racconta la vita di Barbe-Nicole Ponsardin nata nel 1777 e conosciuta come Madame Clicquot. Quanto, piuttosto, l’esempio su pellicola della manifestazione del patriarcato intesa sia come struttura giuridico-normativa, sia come atteggiamento culturale profondamente radicato nelle relazioni tra uomini e donne del tempo.

Nella Francia di inizio ‘800, dove il famoso Codice Napoleonico – noto anche come Codice Civile Francese – conteneva diverse disposizioni che limitavano i diritti delle donne, specialmente in ambito economico e lavorativo, riflettendo la visione della società dell’epoca in cui le stesse erano considerate subordinate agli uomini e non avevano autonomia legale o economica, Barbe-Nicole riuscì a sconfiggere il clima misogino e i pregiudizi sociali proseguendo da sola l’impresa di famiglia.
L’istinto imprenditoriale
A soli 27 anni, dopo la prematura morte del marito François Clicquot, che le lasciò l’azienda in eredità, cambiò il modo di fare Champagne. E così, mentre sperimentava la “table de remuage”, creava il primo Champagne Rosé d’assemblaggio. E il primo Champagne millesimato. Così Madame Clicquot lasciava un segno indelebile nella storia dello Champagne e diventava fonte di ispirazione per tutte le donne del mondo. In un periodo in cui il genere femminile difficilmente aveva un ruolo nel mondo degli affari, Barbe-Nicole si distinse. E per la sua capacità di gestione, quanto per la sua visione imprenditoriale.
Istinto grazie al quale seppe trasformare una realtà qualunque in delle più grandi case produttrici di Champagne. Nonostante tutto, nonostante il complicato contesto storico di grande turbolenza politica ed economica, tra le guerre napoleoniche e l’embargo commerciale, Madame Clicquot sfidò le convenzioni sociali e ogni sorta di difficoltà personale, guadagnandosi addirittura il favore della nobilità russa.

La Moda come ribellione femminista
di Ines Pavese
Una donna pioneristica
Messa da parte la narrazione autobiografica, la pellicola, di cui molti critici hanno lodato la capacità di trasmettere emozioni intense, sebbene troppo romanzata e con flashback eccessivi, ci lascia la testimonianza di una donna eccezionale per l’epoca. Grande esempio di emancipazione femminile. Barbe-Nicole è stata una figura iconica e pionieristica, con un ruolo di successo in un’epoca dominata dagli uomini. Una donna capace di superare le barriere trasformando le avversità in opportunità, di andare oltre i limiti sociali e culturali. Che ha creato un lascito indelebile nella storia del vino francese e nel mondo degli affari. Un modello a cui aspirare ancora oggi. Perché nonostante i progressi, nonostante la libertà di questo ventunesimo secolo, le donne stanno ancora lottando per superare sfide significative, tra lavoro e carriera, tra disparità salariale, stereotipi e violenza di genere.
Inserisci commento