Delle forme di Parmigiano Reggiano in caseificio
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Caseifici Aperti, un viaggio nel gusto e nella tradizione celebra il Parmigiano Reggiano

Caseifici Aperti torna con un programma ricco di appuntamenti per tutte le età. Ben 51 caseifici nelle province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna e Mantova apriranno le loro porte al pubblico.

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Il Parmigiano Reggiano, un tesoro gastronomico italiano con radici millenarie, si prepara a svelare i suoi segreti al pubblico con l’evento Caseifici Aperti, in programma per sabato 12 e domenica 13 aprile 2025. La manifestazione, promossa dal Consorzio del Parmigiano Reggiano, offre un’opportunità unica per immergersi nella storia, nella produzione e nel gusto del formaggio italiano DOP più apprezzato nel mondo.

Storia e Tradizione: Un Legame Indissolubile

La storia del Parmigiano Reggiano affonda le sue radici nel Medioevo, quando i monaci benedettini iniziarono a produrre questo formaggio nelle terre dell’Emilia-Romagna. La ricetta e il metodo di produzione sono rimasti pressoché invariati nei secoli, testimoniando un legame profondo con la tradizione e il territorio. Ancora oggi, il Parmigiano Reggiano viene prodotto con soli tre ingredienti: latte crudo, sale e caglio, senza l’aggiunta di additivi o conservanti.

La foto di lancio della campagna di Caseifici aperti

“Caseifici Aperti”: esperienza coinvolgente

Dopo il grande successo delle edizioni precedenti, Caseifici Aperti torna con un programma ricco di appuntamenti per tutte le età. Ben 51 caseifici nelle province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna e Mantova apriranno le loro porte al pubblico.

Tra visite guidate, degustazioni, spettacoli, concerti e attività per bambini, il programma programma propone momenti per tutti i gusti. I visitatori avranno l’opportunità di assistere alla nascita di una forma di Parmigiano Reggiano. Ma anche di passeggiare nei magazzini di stagionatura, acquistare il formaggio direttamente dai produttori e partecipare a laboratori creativi.

Tra le novità di questa edizione, spiccano: lo spettacolo di cucina con musica elettronica dei Food Ensemble, lo show di Gera Circus, gli showcooking delle Cesarine, l’inaugurazione di un murales di Giacomo Bagnara. Oltre alle diverse iniziative come le colazioni all’alba con musica e rievocazioni dell’antica cottura a legna della forma. Previsti anche eventi speciali come il Mosaic Party a Parma, i Giardini di gusto a Modena e la seconda edizione del Vyni Festival a Reggio Emilia.

Il valore della tradizione e della qualit del Parmigiano Reggiano

Caseifici Apertinon è solo un evento gastronomico, ma anche un’occasione per comprendere il valore della tradizione e della qualità che contraddistinguono il Parmigiano Reggiano. La produzione di questo formaggio è un processo artigianale che richiede cura, passione e rispetto per l’ambiente.

Ogni forma di Parmigiano Reggiano è un’opera d’arte unica. Il frutto del lavoro di mani esperte e di un legame indissolubile con il territorio. Il presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Nicola Bertinelli, ha sottolineato l’importanza di questo evento. Per far conoscere al pubblico i luoghi di produzione della DOP, Caseifici Aperti è un occasione importante per valorizzare il turismo enogastronomico. Un settore in crescita che genera un valore economico significativo per il territorio.

«Quella degli appassionati che desiderano scoprire i luoghi di produzione della Dop è una domanda in costante aumento. Nel 2024, il turismo in Italia ha avuto un incremento complessivo del 2,5% rispetto al 2023, raggiungendo 458,5 milioni di presenze. Un risultato trainato principalmente dai turisti stranieri, 251,5 milioni, aumentati del 7,4%. Nello specifico del turismo enogastronomico italiano, il settore ha generato un valore economico complessivo di 40,1 miliardi di euro. Registrando un interesse crescente per esperienze autentiche legate alle tradizioni culinarie del Paese, quali le visite ai caseifici del comprensorio, i cui visitatori sono stati 180.000, in aumento del 5,9% sul 2023. Le Indicazioni geografiche non sono dunque solo un fattore economico per chi le produce. Ma anche un vero e proprio elemento di sviluppo territoriale per la loro zona di origine. Buon Caseifici Aperti a tutti!».

Novità da non perdere di questa edizione di Caseifici Aperti

Visite alle stalle, aperture di forme e pranzi in caseificio in collaborazione con l’Associazione Assaggiatori Parmigiano Reggiano. Da non perdere anche lo spettacolo di cucina con musica elettronica dei Food Ensemble, lo show di Gera Circus, gli showcooking delle Cesarine e l’inaugurazione di un murales di Giacomo Bagnara. E ancora apertivi, cene e colazioni all’alba con musica e la rievocazione dell’antica cottura a legna della forma.

Il claim di questa edizione, studiato da Giacomo Bagnara, l’artista veronese di fama internazionale, ha collaborato con New York Times, New Yorker, Internazionale e Mondadori, è “Un viaggio più grande, insieme”. Il messaggio che il Consorzio Parmigiano Reggiano vuole lanciare è che la vera grandezza non risiede solo nella sua qualità straordinaria. Ma anche nella capacità di emozionare e far sentire più “grande” chiunque la viva come un patrimonio alla portata di tutti, una cultura accessibile e coinvolgente.

Come Partecipare

Caseifici Aperti rappresenta un’opportunità imperdibile per scoprire i segreti del Parmigiano Reggiano. Un’eccellenza italiana che continua a conquistare il mondo con il suo gusto unico e la sua storia millenaria. Per partecipare è sufficiente visitare il sito del Consorzio del Parmigiano Reggiano (QUI). Consultare l’elenco dei caseifici aderenti, le attività proposte e scaricare la mappa. Inoltre, è disponibile una pagina web con l’elenco dei principali ristoranti del comprensorio che utilizzano il Parmigiano Reggiano nei loro piatti (QUI).

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Scritto da
Francesco Bruno Fadda

Sardo per nascita, italiano per convinzione, battitore libero per natura.
 Giornalista e gastronomo, autore, ghost writer, avvocato mancato - per fortuna! - e cuoco mancato -...ma c’è sempre tempo! -. Vivo e “divoro” il mondo per passione prima che per professione. Quattro i punti deboli: le donne che bevono whisky, i cani, la Mamma e i “Paccheri alla Vittorio”. Poche cose mi irritano come “Gioco di consistenze”, rivisitazione, texture e splendida cornice! Un sogno nel cassetto: vedere “enogastronomia ” quale materia di studio nella scuola dell’obbligo… chissà, magari un giorno! Curatore e Direttore Editoriale Spirito Autoctono Media

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