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Vino

L’eredità di Giorgio Cecchetto: Vino, Passione e Inclusione nel Piave

Il cuore pulsante dell'impegno sociale dell' Azienda Agricola batte forte per l'Associazione Italiana Persone Down (AIPD). Dal 2005, ogni anno, i ragazzi dell'AIPD si trasformano in vignaioli ed enologi. A Vinitaly 2025 la presentazione della 20^ vendemmia

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Nella fertile terra del Piave, dove il fiume sussurra antiche storie e la brezza profuma di mosto, si erge l’azienda vitivinicola Giorgio Cecchetto. Un luogo dove la passione per il vino si intreccia con un profondo amore per la terra e un forte impegno sociale.

Giorgio Cecchetto, un grande uomo che ha sempre guardato oltre l’orizzonte, ci ha lasciati nel 2023, ma la sua anima continua a vivere nei suoi vini e nel lavoro dei suoi cari: la moglie Cristina e i figli Marco, Sara e Alberto.

Giorgio era un visionario, un combattente. La sua battaglia più grande, la sua ossessione, è stata quella per il Raboso del Piave. Negli anni in cui i vitigni autoctoni erano spesso dimenticati, lui si è battuto con tutte le sue forze per questo vitigno aspro e selvaggio, trasformandolo in un simbolo di orgoglio e passione.

Il riposo dei grappoli di Raboso all'interno della cantina disegnata da Giorgio Cecchetto
Il riposo dei grappoli di Raboso all’interno della cantina disegnata da Giorgio Cecchetto

“Tra le botti si entra in contatto con la cultura e la storia di un territorio, nei sapori si riscoprono le origini di grandi vitigni autoctoni e non solo.” Sosteneva Giorgio Cecchetto, e così, che ogni bottiglia Cecchetto è un viaggio nel tempo, un assaggio di storia e di passione.

Oggi, l’azienda continua a prosperare sotto la guida della famiglia Cecchetto. Marco, Sara e Alberto, insieme a Cristina, portano avanti l’eredità del padre con lo stesso amore e la stessa dedizione. La cantina offre una vasta gamma di eccellenze enologiche, dal Raboso del Piave al Merlot, dal Carmenère al Prosecco, tutte frutto di una sapiente combinazione tra ricerca, sperimentazione e rispetto per la tradizione.

Un impegno per la terra e per le persone

Ma l’azienda Cecchetto non è solo vino. È anche un profondo impegno per la sostenibilità e la responsabilità sociale. L’azienda misura e riduce il proprio impatto ambientale, utilizzando energia da fonti rinnovabili e gestendo i boschi di proprietà secondo i principi FSC®. Nel 2022, ha presentato il suo primo Bilancio di Sostenibilità, premiato dal Corriere della Sera, e nel 2023 è diventata Società Benefit, inserendo l’impegno sociale e ambientale nel proprio atto costitutivo.

La sostenibilità per Cecchetto si concretizza in azioni pragmatiche. Riuso e riciclo, etichetta ambientale digitale per facilitare lo smaltimento dei rifiuti, valorizzazione della biodiversità attraverso laboratori didattici e un apiario nel Bosco delle Coste. Un impegno che va oltre il profitto, che mira a costruire un futuro migliore per tutti.

“Costruire insieme un futuro di autonomia”: il cuore grande di Giorgio Cecchetto continua a battere per l’AIPD

Ma il cuore pulsante dell’impegno sociale di Cecchetto batte forte per l’Associazione Italiana Persone Down – sezione Marca Trevigiana (AIPD). Dal 2005, ogni anno, i ragazzi dell’AIPD si trasformano in vignaioli ed enologi, producendo circa 1500 bottiglie di Raboso del Piave. Un’iniziativa che promuove l’inclusione sociale e l’autonomia. Che vede i ragazzi coinvolti in tutte le fasi della produzione del vino: dalla vendemmia alla pigiatura, dalla lavorazione all’imbottigliamento, fino alla realizzazione delle etichette, rigorosamente disegnate a mano.

I ragazzi dell'Associazione Italiana Persone Dawn durante la trebbiatura solidale (Ph. Az. Ag. Cecchetto Giorgio)
I ragazzi dell’Associazione Italiana Persone Dawn durante la trebbiatura solidale (Ph. Az. Ag. Cecchetto Giorgio)

Quest’anno, la 20^ vendemmia inclusiva aiuterà a finanziare l’acquisto di letti per la nuova sede “La casa del cuore”. Qui i ragazzi potranno vivere esperienze di indipendenza condivisa nei weekend. “Siamo davvero orgogliosi di supportare un progetto che mira a offrire ai ragazzi un’esperienza di autonomia reale,” dichiara Sara Cecchetto, responsabile sostenibilità dell’azienda.

Un’avventura nata quasi per caso nel 2005, quando Giorgio e Cristina Cecchetto ospitarono alcune famiglie dell’AIPD, coinvolgendo i giovani nella raccolta delle uve raboso. Un momento di condivisione che si è trasformato in un appuntamento annuale, arricchendosi nel tempo di nuove iniziative.

A Vinitaly la presentazione ufficiale del progetto Cecchetto per AIPD

Oggi, il progetto si inserisce nelle attività di autonomia sociale dell’AIPD e valorizza il Raboso del Piave. Unico vitigno autoctono a bacca rossa della Marca Trevigiana, simbolo di resilienza e comunità. Simbolo di un’azienda che non produce solo vino, ma che coltiva sogni, speranze e un futuro di inclusione per tutti.

Il progetto sarà presentato ufficialmente a Vinitaly domenica 6 aprile, nello stand della Regione Veneto, dove la Presidente dell’Associazione Maria Grazia Lava e alcuni ragazzi racconteranno l’iniziativa e presenteranno le bottiglie di Raboso Piave.

Uno scatto della ventesima vendemmia inclusiva che vede insieme la famiglia Cecchetto e l'AIPD
Uno scatto della ventesima vendemmia inclusiva che vede insieme la famiglia Cecchetto e l’AIPD

“Vogliamo celebrare un traguardo importante che unisce inclusione, valorizzazione e sostegno concreto all’indipendenza delle persone – continua Sara Cecchetto – L’iniziativa nasce dalla necessità di rispondere a nuove esigenze emerse grazie al lavoro sul campo dell’associazione che da vent’anni si impegna a promuovere l’inclusione sociale e il benessere delle persone con sindrome di Down”.

Questo speciale Raboso del Piave è stato imbottigliato nei giorni scorsi,sabato 29 marzo per la precisione, dallo stesso gruppo dell’AIPD, protagonista in ogni fase del processo. Stefano e Tommaso al riempimento, Leonardo e Davide alla tappatrice, Matteo alla capsulatrice. Mentre Erika, Benedetta, Giulia, Marta, Giuliano, Michael e Nicola si sono occupati dell’etichettatura e del confezionamento. L’iniziativa segue la 20ª vendemmia inclusiva – avvenuta lo scorso autunno – e, oltre alle bottiglie in formato classico, ha visto la realizzazione di 10 magnum decorate dai ragazzi. Un’edizione ancora più speciale, assegnate tramite sorteggio a 10 fortunati tra i donatori del progetto.

Il sogno realizzato e concreto di Giorgio Cecchetto. La sua storia, i suoi valori e i suoi vini, rappresenta un esempio di eccellenza nel panorama enologico italiano. Un’eredità preziosa che continua a vivere grazie alla passione e alla dedizione della famiglia Cecchetto e al loro grande cuore.

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Scritto da
Francesco Bruno Fadda

Sardo per nascita, italiano per convinzione, battitore libero per natura.
 Giornalista e gastronomo, autore, ghost writer, avvocato mancato - per fortuna! - e cuoco mancato -...ma c’è sempre tempo! -. Vivo e “divoro” il mondo per passione prima che per professione. Quattro i punti deboli: le donne che bevono whisky, i cani, la Mamma e i “Paccheri alla Vittorio”. Poche cose mi irritano come “Gioco di consistenze”, rivisitazione, texture e splendida cornice! Un sogno nel cassetto: vedere “enogastronomia ” quale materia di studio nella scuola dell’obbligo… chissà, magari un giorno! Curatore e Direttore Editoriale Spirito Autoctono Media

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