Nella fertile terra del Piave, dove il fiume sussurra antiche storie e la brezza profuma di mosto, si erge l’azienda vitivinicola Giorgio Cecchetto. Un luogo dove la passione per il vino si intreccia con un profondo amore per la terra e un forte impegno sociale.
Giorgio Cecchetto, un grande uomo che ha sempre guardato oltre l’orizzonte, ci ha lasciati nel 2023, ma la sua anima continua a vivere nei suoi vini e nel lavoro dei suoi cari: la moglie Cristina e i figli Marco, Sara e Alberto.
Giorgio era un visionario, un combattente. La sua battaglia più grande, la sua ossessione, è stata quella per il Raboso del Piave. Negli anni in cui i vitigni autoctoni erano spesso dimenticati, lui si è battuto con tutte le sue forze per questo vitigno aspro e selvaggio, trasformandolo in un simbolo di orgoglio e passione.

“Tra le botti si entra in contatto con la cultura e la storia di un territorio, nei sapori si riscoprono le origini di grandi vitigni autoctoni e non solo.” Sosteneva Giorgio Cecchetto, e così, che ogni bottiglia Cecchetto è un viaggio nel tempo, un assaggio di storia e di passione.
Oggi, l’azienda continua a prosperare sotto la guida della famiglia Cecchetto. Marco, Sara e Alberto, insieme a Cristina, portano avanti l’eredità del padre con lo stesso amore e la stessa dedizione. La cantina offre una vasta gamma di eccellenze enologiche, dal Raboso del Piave al Merlot, dal Carmenère al Prosecco, tutte frutto di una sapiente combinazione tra ricerca, sperimentazione e rispetto per la tradizione.
Un impegno per la terra e per le persone
Ma l’azienda Cecchetto non è solo vino. È anche un profondo impegno per la sostenibilità e la responsabilità sociale. L’azienda misura e riduce il proprio impatto ambientale, utilizzando energia da fonti rinnovabili e gestendo i boschi di proprietà secondo i principi FSC®. Nel 2022, ha presentato il suo primo Bilancio di Sostenibilità, premiato dal Corriere della Sera, e nel 2023 è diventata Società Benefit, inserendo l’impegno sociale e ambientale nel proprio atto costitutivo.
La sostenibilità per Cecchetto si concretizza in azioni pragmatiche. Riuso e riciclo, etichetta ambientale digitale per facilitare lo smaltimento dei rifiuti, valorizzazione della biodiversità attraverso laboratori didattici e un apiario nel Bosco delle Coste. Un impegno che va oltre il profitto, che mira a costruire un futuro migliore per tutti.
“Costruire insieme un futuro di autonomia”: il cuore grande di Giorgio Cecchetto continua a battere per l’AIPD
Ma il cuore pulsante dell’impegno sociale di Cecchetto batte forte per l’Associazione Italiana Persone Down – sezione Marca Trevigiana (AIPD). Dal 2005, ogni anno, i ragazzi dell’AIPD si trasformano in vignaioli ed enologi, producendo circa 1500 bottiglie di Raboso del Piave. Un’iniziativa che promuove l’inclusione sociale e l’autonomia. Che vede i ragazzi coinvolti in tutte le fasi della produzione del vino: dalla vendemmia alla pigiatura, dalla lavorazione all’imbottigliamento, fino alla realizzazione delle etichette, rigorosamente disegnate a mano.

Quest’anno, la 20^ vendemmia inclusiva aiuterà a finanziare l’acquisto di letti per la nuova sede “La casa del cuore”. Qui i ragazzi potranno vivere esperienze di indipendenza condivisa nei weekend. “Siamo davvero orgogliosi di supportare un progetto che mira a offrire ai ragazzi un’esperienza di autonomia reale,” dichiara Sara Cecchetto, responsabile sostenibilità dell’azienda.
Un’avventura nata quasi per caso nel 2005, quando Giorgio e Cristina Cecchetto ospitarono alcune famiglie dell’AIPD, coinvolgendo i giovani nella raccolta delle uve raboso. Un momento di condivisione che si è trasformato in un appuntamento annuale, arricchendosi nel tempo di nuove iniziative.
A Vinitaly la presentazione ufficiale del progetto Cecchetto per AIPD
Oggi, il progetto si inserisce nelle attività di autonomia sociale dell’AIPD e valorizza il Raboso del Piave. Unico vitigno autoctono a bacca rossa della Marca Trevigiana, simbolo di resilienza e comunità. Simbolo di un’azienda che non produce solo vino, ma che coltiva sogni, speranze e un futuro di inclusione per tutti.
Il progetto sarà presentato ufficialmente a Vinitaly domenica 6 aprile, nello stand della Regione Veneto, dove la Presidente dell’Associazione Maria Grazia Lava e alcuni ragazzi racconteranno l’iniziativa e presenteranno le bottiglie di Raboso Piave.

“Vogliamo celebrare un traguardo importante che unisce inclusione, valorizzazione e sostegno concreto all’indipendenza delle persone – continua Sara Cecchetto – L’iniziativa nasce dalla necessità di rispondere a nuove esigenze emerse grazie al lavoro sul campo dell’associazione che da vent’anni si impegna a promuovere l’inclusione sociale e il benessere delle persone con sindrome di Down”.
Questo speciale Raboso del Piave è stato imbottigliato nei giorni scorsi,sabato 29 marzo per la precisione, dallo stesso gruppo dell’AIPD, protagonista in ogni fase del processo. Stefano e Tommaso al riempimento, Leonardo e Davide alla tappatrice, Matteo alla capsulatrice. Mentre Erika, Benedetta, Giulia, Marta, Giuliano, Michael e Nicola si sono occupati dell’etichettatura e del confezionamento. L’iniziativa segue la 20ª vendemmia inclusiva – avvenuta lo scorso autunno – e, oltre alle bottiglie in formato classico, ha visto la realizzazione di 10 magnum decorate dai ragazzi. Un’edizione ancora più speciale, assegnate tramite sorteggio a 10 fortunati tra i donatori del progetto.
Il sogno realizzato e concreto di Giorgio Cecchetto. La sua storia, i suoi valori e i suoi vini, rappresenta un esempio di eccellenza nel panorama enologico italiano. Un’eredità preziosa che continua a vivere grazie alla passione e alla dedizione della famiglia Cecchetto e al loro grande cuore.
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