L'addio a Papa Francesco dalla Sala Stampa Vaticana
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Roma l’addio a Papa Francesco: retroscena, flash e vanità.

Dress code sgarbati, giornalisti che sfidano la legge di gravità e primi ministri tra piatti di pasta e selfie rubati: il racconto non ufficiale del giorno dell’addio a Francesco.

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Quando muore un Papa è cosa rara. Lo dice anche il detto “ogni morte di Papa”, quindi non risulta strano osservando la gente, di notare qualcosa di curioso e un po’ fuori dai margini strettamente religiosi e legati al protocollo.

A Roma, tra vanità e gola

Per esempio la first Lady Melania Trump, pur rispettando le indicazioni relative al dress code consigliato per il funerale di Papa Francesco, fasciata in un total look nero elegante con tanto di veletta, abbia ceduto per vanità alla scarpa in vernice nera tacco 12cm. Ovvero una calzatura che non corrisponde propriamente alla scarpa bassa nera consigliata per l’occasione. Le si può perdonare un peccato di vanità?

Chi per vanità e chi per gola, i grandi leader attesi a Roma e arrivati venerdì sera non si sono lasciati sfuggire l’occasione di assaggiare la cucina italiana. Il premier francese Emmanuel Macron, per esempio si è concesso una cena Dal Bolognese in Piazza del Popolo. I dettagli del menu sono sconosciuti ma possiamo scommettere che abbia ceduto a un piatto di pasta. Se i leader del mondo erano i più attesi, nella folla di piazza San Pietro c’è qualcuno che si è mescolato ma con scarso esito riguardo la privacy: si tratta dell’outsider Julian Assange. Il fondatore di Wikileaks si è fatto immortalare con moglie e figli, vestito con giacca, camicia e cravatta scura su una camicia bianca.

Il funerale visto dalla sala stampa

Dai chi è sotto i riflettori a chi i riflettori li accende e le notizie le da. Tanti i giornalisti provenienti da tutto il mondo, in particolare dai paesi spagnoli. Tra questi alcuni si sono distinti per alcuni comportamenti bizzarri, quando pur di dare la notizia se ne inventano di tutti i colori. Così c’è chi per non prendere un’insolazione pur di continuare a scrivere il pezzo, apre un ombrello anche senza pioggia e chi per immortalare l’uscita della bara del Papa si arrampica sui banchi allestiti per lavorare suscitando lo sdegno e il richiamo della sicurezza.

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di C.M. Gargioli

Poi c’è chi riesce con il cellulare issato su un braccio che si allunga oltre due metri , a superare il muro dei fotografi schierati in prima fila a ridosso del ballatoio e a rubare gli scatti migliori. Retroscena dei retroscena. Sorpresa quando, al momento dell’eucarestia, alcuni sacerdoti sono saliti in cima al braccio sinistro del colonnato del Bernini, dove era stata posizionata la stampa, per dare la comunione ai giornalisti fedeli, nel senso più spirituale del termine. In realtà non erano molti.

Qualche attimo di tensione finale

All’uscita qualche momento di tensione poiché dal lato sinistro i valichi erano tutti chiusi per consentire ai grandi ospiti internazionali di seguire il corteo papale o di scappare in aeroporto nel minor tempo possibile, provocando una congestione di folla nelle altre parti e soprattutto obbligando, chi avesse parcheggiato sul lato sinistro della Basilica, a compiere un giro molto più lungo del previsto. Nel complesso tutto ha funzionato e, nonostante il caldo, in tanti hanno resistito al sole grazie alla Protezione Civile che ha provveduto con bottigliette di acqua a dar da bere agli assetati.

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Scritto da
Chiara Maria Gargioli

Giornalista per passione, nata in tv (La7) e passata alla radio (Slash Radio Web, radio dell'Unione Italiana dei ciechi e degli ipovedenti). Collaboro con quotidiani, periodici e siti web e mi appassiona l’enogastronomia, la cultura, lo sport, i viaggi, i diritti e le questioni di genere. Punto debole amo tutto ciò che è bello e fatto con amore. Di sogni ne ho tanti quanti sono i cassetti di un comò: scrivere un romanzo; girare il mondo; incontrare JKRowling e veder vincere la Champions League dalla mia AsRoma. Ah, dimenticavo, mi muovo solo in Vespa!

1 Comment

  • Chiara ci fa notare alcuni dietro le quinte che di solito nessuno racconta. Quel tacco 12 della First lady americana, era la ovvia contrapposizione alle scarpe consumate di Papà Francesco con le quali aveva camminato tanto, per incontrare il suo popolo….e che ha deciso di portare con sé nell’ultimo suo viaggio!

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