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Gioielli di Gusto, a Casalmaggiore i bijoux che imitano il cibo

Una mostra unica che attraverso suggestioni golose e intrecci gastronomici, come un bracciale a forma di anguria, ci racconta la storia dei gioielli in Italia. E non solo

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Alle orecchie due baccelli di piselli, al polso una fetta di anguria, al dito un cupcake mentre sull’abito brilla un grappolo d’uva. Non è la mise di una signora stravagante ma un piccolo assaggio di quanto si può vedere nella mostra “Gioielli di Gusto. Racconti fantastici tra ornamenti golosi” visitabile al Museo del Bijou di Casalmaggiore, in provincia di Cremona, fino al 28 settembre.

Ideata 10 anni fa dalla storica del gioiello Mara Cappelletti in occasione dell’Expo dedicato al tema “Nutrire il pianeta, energia per la vita”, la mostra, realizzata grazie al contributo di Alimentis, azienda specializzata nelle forniture per la ristorazione di alta gamma, è un prezioso punto di incontro fra il mondo del bijou e quello del cibo. E torna oggi arricchita con splendidi pezzi moderni.

Il tema food – spiega la Cappelletti – è proposto in maniera ricorrente negli ornamenti. Sia gli esemplari più preziosi, ma anche i bijoux vintage, quelli contemporanei come quelli delle griffe della moda, hanno interpretato nel corso della storia e in modi diversi, il mondo della tavola. Con questa mostra abbiamo voluto esplorare e rappresentare tutti questi ambiti. Grazie all’appassionato lavoro di ricerca svolto, chi visiterà la mostra al Museo del Bijou, si immergerà in una serie di racconti fantastici, che accomunano il piacere estetico a quello del gusto”. 

Gioielli – dalla tavola all’ornamento

La mostra si snoda in un percorso che conduce il visitatore tra gli ornamenti più golosi, attraverso tre aree distinte.

Il gusto della moda

Le ispirazioni gustose non mancano nella moda che spesso ricorre a frutti, gelati, dolci, bacche, pasta e persino uova per dare forma ai bijoux e agli accessori più divertenti. Moschino (Gemelli Acqua San Moschino degli anni ’80 in ottone placcato oro), Ferrè, Valentino, Missoni, solo per citarne alcuni, si sono rifatti al tema cibo per realizzare le loro creazioni.

Gli orecchini Acqua San Moschino in ottone placcato oro fanno parte della morta Gioielli di Gusto (Ph: Museo del Bijoux)
Gli orecchini Acqua San Moschino in ottone placcato oro (Ph: Museo del Bijoux)

Il gusto contemporary

La sezione presenta una collezione di pezzi unici o realizzati in piccolissime serie, inerenti al tema, tra i più interessanti del panorama italiano e internazionale, frutto di un’accurata ricerca sulle forme e sui materiali. Tra questi i gioielli di Lucilla Giovanninetti, Barbara Uderzo, Eleonora Ghilardie Angela Simone. Di quest’ultima c’è in mostra un gioiello di carta, l’anello del 2015 “Sweet paper classic rings” a forma di pasticcino.

La Tiara con edera e grappolini di ribes di Ornella Bijoux fa parte della mostra Gioielli di Gusto (Ph: Museo del Bijoux)
Tiara con edera e grappolini di ribes – Ornella Bijoux (Ph: Museo del Bijoux)

Il gusto vintage

Questa sezione ospita una serie di bijoux appartenenti al periodo compreso dalla seconda metà dell’Ottocento fino agli anni Novanta del Novecento. Sono presenti pezzi dei grandi bigiottieri internazionali, come Trifari, suoi gli orecchini “Pisello nel baccello” del 1960, e italiani, quali Ornella Bijoux (Tiara Ribes della metà degli anni ’60 composto da sfere di vetro e chiocciole in vetro soffiato di Murano e foglie di plexy) e Sharra Pagano (bracciale a fascia a forma di fetta di cocomero della fine degli anni ’70 in plastica incisa e dipinta). Sono compresi in questa sezione anche i bijoux “golosi” che appartengono alla collezione del Museo.

I Gemelli "Sale e pepe" sono uno degli oggetti più simpatici della mostra (Ph: Museo del Bijoux)
Gemelli “Sale e pepe” (Ph: Museo del Bijoux)

Un Museo unico in Italia

Il Museo del Bijou, unico museo incentrato su questo tema in Italia, è stato fondato nel 1986 a Casalmaggiore, storico distretto di bigiotteria fin dal XIX secolo. La collezione del Museo ospita oltre 20 mila pezzi fra gioielli in materiale non prezioso e ornamenti. Non mancano macchinari e foto d’archivio, che testimoniano la storia della moda e della tecnologia dalla fine dell’Ottocento alle soglie del nuovo Millennio. Il Museo del Bijou inoltre organizza mostre tematiche per valorizzare la tradizione bigiottiera-italiana e internazionale. Riuscendo, al tempo stesso, a raccontare le nuove tendenze del gioiello contemporaneo.

I bijou a tema goloso – spiega Letizia Frigerio, conservatore del Museo – hanno attraversato i secoli cambiando fogge, colori, materiali e, ancora oggi, hanno un ruolo imprescindibile nell’abbigliamento e nella moda. La visita al Museo è, infine, un’occasione unica per ammirare pezzi di altissimo valore. Ma anche per valorizzare forme originali, splendide e curiose del nostro patrimonio museale”.

Oltre alle mostre tematiche e ai percorsi continuativi, il Museo propone attività didattiche per scuole, gruppi e famiglie, visite guidate, laboratori creativi. È inoltre dotato di un percorso tattile per persone cieche e ipovedenti.

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Scritto da
Alessandra Iannello

I siciliani si dividono fra siciliani di terra e siciliani di mare. Quelli di terra rimangono nell’Isola, quelli di mare viaggiano in giro per il mondo ma tornano sempre a casa. Io sono una siciliana di mare e le passioni conducono la mia vita. Ho fatto dell’amore per la scrittura la mia professione e per questo sono diventata giornalista. Racconto storie di vita, di territori, di viaggi e cibi attraverso la lente delle mie esperienze e del mio sentire. Esploro il territorio insieme alle persone che mi raccontano le loro emozioni e il loro saper fare, un sapere millenario frutto dell’unione di tradizioni e di tecnologie moderne.

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